Un caso di apparente malpractice, una paziente che denuncia il medico per lesioni personali dopo un intervento chirurgico. Il processo penale, le perizie, la sentenza. E’ una situazione già vista e sentita altre volte, ma questo caso merita di essere raccontato.
Nelle pieghe della vicenda ci sono infatti le perizie eseguite nella fase processuale dal consulente dell’accusa. Queste stabiliscono che il quadro clinico della paziente era perfettamente nella norma e che il medico non aveva colpe. Nessuna malpractice. Ma c’è pure la donna che nel frattempo scrive su un forum pubblico seguito sul web da milioni di persone. Su queste pagine asserisce che il medico (citato con nome e cognome) le ha rovinato la vita. E’ una calunnia vera e propria, capace di generare un danno importante all’immagine del medico.
Ottenuta l’assoluzione perché riconosciuto del tutto innocente, il chirurgo valuta a quel punto la possibilità di ottenere un risarcimento – per quanto minimo, ma di grande significato – per aver visto la sua reputazione messa in pericolo da accuse false. Chiede un parere, ma tutti – l’Assicurazione, il suo avvocato e persino l’Ordine dei Medici – gli sconsigliano di procedere.
Il medico tira dritto per la sua strada e alla fine il giudice gli dà ragione una seconda volta: sentenza definitiva e piccolo risarcimento di grande importanza. Dice lui di averlo fatto per tutti i medici che non meritano di essere accusati appena qualcosa sembra non andare per il verso giusto, solo per portare via dei soldi. E’ giusto che paghi chi ha sbagliato e che sia tutelato chi invece non ha colpe.